Le Benzodiazepine sono farmaci per l’ansia e l’insonnia estremamente diffusi e facilmente, spesso troppo facilmente, prescritti a persone di tutte le età e per trattamenti cronici di durata ben superiore alle 3-4 settimane per cui sono autorizzate ed indicate. Nel mondo occidentale le Benzodiazepine sono presenti in quasi tutte le case e le situazioni di assunzione al di fuori della prescrizione medica e di abuso sono molto frequenti.
Popolarità delle Benzodiazepine
Spesso sono impropriamente prescritte al posto degli antidepressivi, perché le Benzodiazepine vengono erroneamente percepite come una categoria di farmaci più sicura, che tranquillizza maggiormente il medico che le prescrive ed il paziente che le utilizza; d’altro canto, un po’ d’ansia non spaventa, riconoscere di essere depressi richiede più coraggio e più competenza.
Le Benzodiazepine sono estremamente popolari perché danno un notevole senso di sollievo dalle tensioni, calmano, mettono nelle condizioni di affrontare ciò che spaventa, di rilassarsi quando qualcosa agita, facilitano il sonno; inoltre, non danno effetti indesiderati particolarmente evidenti perché gli effetti collaterali sono coperti dalla sedazione e dal rilassamento muscolare che sono anche gli effetti desiderati. Per di più, il consumo di alte dosi di benzodiazepine non comporta quasi mai rischi fatali di arresto respiratorio con overdose e decesso seppure il diffondersi di un uso non medico in associazione ad alcol o altre sostanze psicotrope quali gli oppioidi abbia indotto l’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (UNODC – United Nations Office on Drugs and Crime) a definirle una delle minacce emergenti di salute pubblica ed inserirle tra le prime sostanze di abuso comunemente usate.
Limiti delle Benzodiazepine
Il primo è certamente la “tolleranza” ovvero la progressiva riduzione della risposta al farmaco, determinata dall’assunzione ripetuta che induce assuefazione e rende quindi necessario aumentare sempre di più il dosaggio per ottenere i risultati attesi. Alcune persone arrivano ad assumere quantità molto importanti di Benzodiazepine, ben al di sopra di quelle terapeutiche, con tutti i problemi che questo comporta, dall’approvvigionamento fino alla possibile insorgenza di una condizione di dipendenza.
Infatti, un secondo problema posto dalle Benzodiazepine è che i suoi effetti positivi creano spesso un forte legame di dipendenza psicologica con il paziente: senza avere il farmaco a disposizione la persona non si sente più in grado di affrontare le situazioni normali della vita come uscire di casa, incontrare le persone, dormire.
Ancora, le Benzodiazepine possono indurre anche dipendenza fisica per cui la sospensione brusca dell’assunzione è pericolosa e può causare una grave crisi di astinenza, fino alle convulsioni epilettiche. Ma anche una sospensione graduale pone seri problemi, perché si ripresentano ancora più aggravati i problemi di ansia, tensione, irritabilità, insonnia che si pensava di superare proprio con l’uso delle Benzodiazepine. Le Benzodiazepine, infatti, non risolvono i disturbi, ma eliminano i sintomi che li rendevano avvertibili.
Anche l’effetto sedativo, seppure non pienamente percepito dalla persona, ne rallenta le reazioni e compromette il giudizio, esponendola a pericoli (ad esempio quando guida). L’effetto sedativo, poi, può “trascinare via” le persone che vivono periodi particolarmente difficili della loro vita e fanno fatica a trovare vie di uscita: “imbottirsi” di Benzodiazepine può diventare il rito giornaliero che isola e allontana dai problemi ma anche dalla realtà.
Da ultimo, alle Benzodiazepine vengono attribuiti disturbi cognitivi come danni alla memoria e la riduzione delle capacità intellettive in caso di assunzione cronica. Questi effetti sono particolarmente evidenti con certi tipi di Benzodiazepine capaci di penetrare nel cervello in modo molto rapido e di dare effetti intensi.
Per questi motivi IEUD non prescrive le BDZ ai propri pazienti (tranne casi molto particolari, come gravi sindromi da astinenza da alcol) e utilizza farmaci più appropriati e meno problematici.